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Come scegliere un impianto antifurto

Guida alla scelta di un impianto di sicurezza

La scelta di un antifurto, che sia per casa, per l'ufficio o per la tua azienda o attività commerciale è il primo passo verso una maggiore sicurezza, sulla base delle statistiche degli ultimi anni che mostrano furti nelle abitazioni e non solo, in crescita.

come scegliere impianto antifurto


Errori comuni

L'errore più comune che molti commettono non avendo una chiara e adeguata informazione è quello di tentare il fai-da-te con kit-antifurto preconfigurati che nella maggiorparte dei casi non è adatta all'ambiente in cui si va ad installare:

- non sono mai dimensionati sugli ambienti da proteggere
- hanno anche un livello costruttivo di scarsa qualità
- generano falsi allarmi
- non hanno un'adeguata certificazione di corrispondenza agli standard e gradi di sicurezza richieste dalle norme europee
- contengono pochi sensori e costringono all’acquisto di ulteriori dispositivi, innalzando di molto i costi.

L'altro punto sottovalutato è quello di affidarsi al primo elettricista generico piuttosto che a professionisti del settore: si vedono impianti antifurto fatti da elettricisti, che pur bravissimi nel loro campo ma assolutamente impreparati nel cablaggio e configurazione di un impianto di sicurezza, che sono sottodimensionati o che non funzionano correttamente, o ancora che si possono solo "accendere" o "spegnere" senza un minimo di possibilità di calibrare le funzioni in base alle caratteristiche ed esigenze reali, con a volte maldestre programmazioni che vanno ad inficiare sulla sicurezza di tutto il sistema antifurto.

Come scegliere l'impianto più adatto

Una corretta valutazione delle differenti tecnologie oggi disponibili, va stabilita in base ai singoli casi: è fondamentale per consigliare al meglio il cliente e saper coniugare la migliore soluzione possibile con il budget di spesa disponibile, uno dei parametri da tenere in considerazione prima di qualsiasi progetto.

Ma vediamo quali sono i principali dispositivi di sicurezza.

Sicurezza attiva e passiva

Occorre fare una precisazione:
- i dispositivi passivi sono sistemi meccanici come anti intrusione per tapparelle, le inferriate alle finestre o una porta blindata e sono ottimi deterrenti, ma non sono sufficienti per far desistere un ladro. Attrezzature alla portata di tutti come trapani, seghetti elettrici, spranghe e chi più ne ha più ne metta, sono ormai in grado di oltrepassarli con una certa facilità.
- i dispositivi attivi sono quelli come allarmi, telecamere di videosorveglianza, barriere e sensori perimetrali ecc., che sono ingrado di rilevare un'anomalia o un'intrusione e capaci di generare un segnale di allarme come l'attivazione di una sirena o l'invio di un sms e/o chiamata ad un n. di telefono o forze dell'ordine.

L'antifurto perfetto non esiste, ma utilizzando opportunamente sistemi i sistemi passivi insieme a quelli attivi si può ottenere un elevato grado di sicurezza.

Grado di rischio e grado di sicurezza

Per valutare correttamente i dispositivi antifurto più adatti ad un certo tipo di ambiente occorre innanzitutto valutare il grado di rischio più probabile a cui è sottoposto quello stesso ambiente (a questa pagina puoi trovare una guida dettagliata sul grado di rischio e di sicurezza).

Solo dopo questo tipo di valutazione si può passare alla scelta e progettazione dell'impianto vero e proprio da parte del professionista, con un impianto professionale e realizzato a regola d'arte.

Antifurto per casa filare o wireless?

In caso di installazione di dispositivi attivi è fondamentale una prima distinzione: sistemi di allarme wireless o cablati? Le differenze possono essere significative, e non solo sul costo di acquisto e installazione.

I dispositivi cablati garantiscono una maggiore sicurezza poiché tutti i componenti sono alimentati attraverso la rete elettrica e, in caso di mancanza di corrente (taglio dei fili o scollegamento dalla rete) si attiva l’allarme.

Per contro, i costi di installazione di un impianto con fili sono generalmente superiori: canaline e opere murarie hanno un impatto significativo e spesso sono giustificati solo in occasione di ristrutturazioni o in presenza di impianti in grado di coesistere nelle canaline adibite al passaggio dei cavi elettrici (ammesso che ci sia spazio per il passaggio di ulteriori cavi).

I sistemi wireless offrono il vantaggio di poter essere installati senza particolari interventi murari e le batterie di ciascun sensore possono durare anche anni prima di richiedere la sostituzione. Trattandosi però di dispositivi ai quali affidare la sicurezza della propria abitazione, ufficio o negozio, è buona cosa affidarsi a un professionista in grado di decidere sulla base delle reali necessità di ciascun ambiente, evitando in tal modo che l’allarme si riveli inefficace o che arrechi inutile disturbo ai vicini in caso di falsi allarmi.

Inoltre, occorre tenere presente le potenziali interferenze radio: l’etere viene ormai utilizzata per la trasmissione di dati di ogni genere e, nonostante le diverse frequenze utilizzate, è necessario valutare in anticipo la capacità della centrale di comunicare con ciascun sensore.

Protezione volumetrica interna e protezione perimetrale esterna

I sensori funzionano con diverse tecnologie e in diverse modalità.

Antifurto per casaI sensori perimetrali hanno il compito di verificare l'avvicinarsi di un individuo a un varco, a una finestra o un ingresso, e di attivare di conseguenza un segnale di allarme;
I sensori volumetrici, invece, spetta una attività interna all’ambiente da proteggere: rilevano la presenza e il movimento all'interno di un locale o una stanza e di conseguenza attivano l'invio un segnale di allarme.

L'installazione di sensori perimetrali permette di azionare un allarme prima che un malintenzionato possa entrare fisicamente in un appartamento o in una attività commerciale. Anche in questo caso, la soluzione ideale sarebbe una combinazione di entrambe le tecnologie perimetrale + volumentrico poiché assicura una maggiore copertura degli ambienti in ogni situazione. (approfondimento su sensori)

Come è fatto un impianto di allarme?

Al di là della tecnologia filare o wireless, tutti gli impianti anti-intrusione sono composti dai questi elementi fondamentali:

- la centrale,
- dispositivi di comando,
- rilevatori
- dispositivi di allarme e di comunicazione

Scelta della centrale di comando

Le centrali di allarme si differenziano per il numero di zone che possono gestire. Non è solo una questione legata alle dimensioni di un ambiente da controllare: si pensi ad esempio all’utilizzo del solo allarme perimetrale di notte in una abitazione (escludendo i sensori volumetrici interni, che altrimenti segnalerebbero una intrusione al primo movimento) rispetto all’allarme completo quando ci si assenta.

Ricevere due distinti messaggi di allarme – perimetrale esterno e volumetrico interno – dà la certezza che una intrusione sia effettivamente avvenuta, eliminando il rischio di un falso allarme.

Un ulteriore vantaggio derivante dall’impiego delle centrali d’allarme dei moderni impianti antintrusione è la possibilità di aggiungere sensori di altro tipo, come rivelatori di gas o di allagamento (con relativa elettrovalvola di chiusura) in prossimità di elettrodomenstici come lavatrice e lavastoviglie con una gestiore "smart".

(approfondimento sulle centrali di allarme)

Videocamere di sorveglianza

telecamere videosorveglianzaL'installazione di videocamere di sicurezza è una dotazione sempre più richiesta e utilizzata anche in associazione e integrate con un sistema di sicurezza antifurto.

Come per i sensori, possono essere collocate all’esterno o all’interno di una proprietà. Nel primo caso lo scopo è intimidatorio e funziona da deterrente (chi sa di essere ripreso difficilmente si avvicina), mentre nel secondo può avere funzione legale (le immagini possono essere utilizzate dalle forze dell’ordine o dalla assicurazione, se prevista).

La struttura è diversa per le telecamere da esterno o da interno: le prime infatti devono resistere a condizioni meteo avverse, mentre le seconde sono posizionate in ambienti chiusi e senza problematiche connesse (alimentazione, connessione con server locali o remoti per il salvataggio delle riprese ecc.). Anche qui la scelta delle telecamere da installare va attentamente valutata in base all'ambiente in cui opera il sistema di sicurezza.

Inoltre, un sistema di videosorveglianza senza fili che preveda anche il salvataggio in cloud o su server permetterà di accedere alle immagini anche in tempo reale e da remoto: ad esempio, in caso di allarme sarà possibile visualizzare immediatamente ciò che sta avvenendo all’interno del perimetro monitorato e decidere se si tratta di un falso allarme o se è necessario chiamare le forze dell’ordine.

Dispositivi di allarme

Una volta individuata una eventuale intrusione, la centrale darà il via a una serie di azioni, comunicando all’esterno una situazione critica in base ai dispositivi installati.
Oltre al combinatore gsm, che si occuperà di inviare messaggi o chiamate pre-registrate a numeri selezionati dall’utente, ogni impianto di sicurezza prevede l’impiego di almeno un dispositivo di allarme visivo e acustico (sirena con lampeggiante).
E’ buona norma installarne due, possibilmente ben distanziati tra loro o su facciate differenti dell’edificio, poiché in tal modo sarà più difficile per l’intruso intervenire rapidamente su entrambe.

In locali particolarmente a rischio come gioiellerie, tabaccherie, banche, ma non solo, possono essere affiancati dispositivi di allarme fumogeni: oltre all’allarme acustico, questi ultimi emettono una fitta nebbia (innocua e che non lascia residui) che nel giro di pochi secondi satura l'ambiente rendendo praticamente impossibile vedere all’interno del locale, scoraggiando ulteriormente il delinquente nel proseguire con il proprio intento.

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